Sino ad oggi sono quasi venticinquemila i bambini e le bambine di tutta Italia che hanno aderito al progetto e lavorato sulla comprensione dei meccanismi che portano ai conflitti, proposto modi creativi per formare consapevolezza, indicato e sperimentato soluzioni positive per superarli.
Viaggiando spesso a nostra insaputa, sono entrati nei consigli comunali, hanno sostato tra i libri delle biblioteche, occupato le piazze delle città durante i flash-mob primaverili insieme all’associazione Libera contro le mafie, colorato i cortili durante le feste scolastiche.
Indichiamo di seguito alcune tappe del cammino della Carovana, in viaggio da aprile 2015:
- A Soave (Verona) la classe 3^ della maestra Luciana Bertinato ha vissuto un’esperienza pilota, che trovate qui:
- A San Bonifacio (Verona): gli alunni delle classi 3^A e 3^B hanno accompagnato i Pacifici in consiglio comunale con le loro richieste per migliorare la vita del paese.
- Ad Alano di Piave (Belluno) le bibliotecarie della Valdobbiadene, il 21 marzo 2016, hanno organizzato un flash-mob in piazza insieme all’associazione Libera contro le mafie.
- A Bari i Pacifici della scuola Amedeo D’Aosta sono saliti in autobus, con il sindaco Antonio De Caro, per riflettere su alcuni atti di violenza accaduti sui mezzi pubblici.
- A Iglesias i Pacifici sono scesi in piazza, il 25 aprile 2017, insieme all’ANPI.
- A Bastia Umbra (Perugia) duemila Pacifici, provenienti da tutta Italia, nell’ottobre del 2015 sono stati accolti nella piazzetta delle monache durante il V° Convegno nazionale della Rete di cooperazione educativa.
- Per la festa della Liberazione, a Badia Calavena, i bambini hanno messo i loro Pacifici nelle cassette della posta di tutte le abitazioni del piccolo paese della montagna veronese.
- Il 1 maggio 2016, la Carovana ha fatto tappa a Pennabilli (Rimini-Cesena) nell’Orto dei frutti dimenticati di Tonino Guerra ricordando La pedagogia della lumaca di Gianfranco Zavalloni.
- In occasione dell’80° anniversario del bombardamento di Guernica (Spagna), il 26 aprile 2017, una delegazione della Carovana ha incontrato i Pacifici dei Paesi baschi.
- Gli alunni di Piacenza hanno inviato le loro sagome pacifiche in Giappone, intrattenendo una corrispondenza con una scuola di Nagasaki attraverso il progetto Gru di carta.
- Un gruppo di insegnanti di Prato li ha fatti arrivare nella scuola di Mechipa in Nepal e in India, a Cochin, ricevendo successivamente i pacifici dei bambini dei due villaggi.
- Le insegnanti della scuola “M.Montessori” di Sarasota (Florida- Usa) ci hanno inviato foto e filmati del loro percorso sulla pace e l’accoglienza.
- Dal mare di Ragusa (Sicilia) ha preso il largo nel Mediterraneo una piccola barca a vela, carica di sagome pacifiche degli scolari siciliani, per incontrare quelle dei coetanei palestinesi, partite a loro volta dalla scuola “La Terra dei Bambini” della striscia di Gaza (Palestina) grazie all’associazione “Vento di terra”: www.ventoditerra.org/
- La stampa nazionale ha dato notizia delle esperienze realizzate in vari luoghi d’Italia attraverso l’articolo di Tullio De Mauro, pubblicato su Internazionale, e con vari servizi apparsi su: L’Arena, Avvenire, La Vita Scolastica, ComboniFem, Conflitti, Cooperazione Educativa.
- La musicista e compositrice Elisabetta Garilli ha dedicato al progetto la canzone: Pacifici, la libertà di “essere”
- Alfonsine (Ravenna) fu teatro di guerra e venne distrutta quasi completamente dai bombardamenti che provocarono centinaia di vittime tra la popolazione civile. Per ricordare questo momento storico e seminare speranza, l’atelierista Mascia Lucci ha partecipato al progetto dei Pacifici con oltre 600 bambini delle scuole.
- Luisanna Ardu, maestra di Cagliari, ha intrapreso un cammino pacifico con il progetto “La pace si fa insieme”, sviluppato intorno a tre azioni differenti, ma legate dal filo conduttore: pace solidarietà-migrazione.
- A Genova l’attore Antonio Panella ha dimostrato come i Pacifici possano a teatro essere un’occasione per promuovere uno sguardo consapevole sul mondo, e in ospedale, con Fondazione Theodora Italia, per portare un sorriso ai bambini ricoverati.
- “Senza la pace non siamo un mondo” hanno scritto i bambini dell’associazione “Al Amal” di Parma, che dal 2016 riunisce nel segno dell’accoglienza solidale persone migranti provenienti da tutto il mondo.
- Nel 2019 la Carovana ha fatto tappa a Brescia, in Piazza Loggia, con oltre 500 bambini e migliaia di Pacifici colorati per ricordare le vittime della strage fascista del 1974. Tutti insieme per dire ai grandi che i bambini hanno voce e chiedono di vivere in un mondo di pace.
- Il terribile terremoto del 2016 ha piegato i borghi dell’Appennino e distrutto anche la scuola di San Ginesio (Macerata). Dopo le ferite del sisma, i piccoli di 0-6 anni sono ospitati in una Yurta. La Carovana ha accolto l’appello di Federica Di Luca camminando a passi leggeri e solidali con i Pacifici, per fare pace con la Terra e dare forma al sogno della ricostruzione della scuola.
- Anche gli asini sono pacifici! Al Campus Natura de “La Bellotta” di Oleggio (Novara) a portare in paese i messaggi di pace sono stati i miti animali dalle lunghe orecchie…
- Anche in Sicilia, a Milazzo, i Pacifici colorati hanno giocato con in piccoli della Scuola dell’Infanzia di Milazzo della maestra Giusi Caliri.
- Grazie ad Alessandra Spreafico i Pacifici hanno oltrepassato le sbarre e sono entrati in carcere per proporre uno straordinario percorso di riflessione. I pensieri dei detenuti di Brescia, scritti su alcune toppe cucite in un drappo colorato, sono la testimonianza che è possibile dare spazio alla pace in ogni luogo.
- “La guerra è dappertutto, Marcondiro’ndera/ la terra è tutta un lutto, chi la consolerà?/ Ci penseranno gli uomini, le bestie i fiori/i boschi e le stagioni con i mille colori”. I bambini e le bambine di Fluminimaggiore hanno cantato in coro la canzone di Fabrizio De André. Poi con Christian Castangia e Augusta Cabras hanno dato vita a “Tessère”, il progetto nato per unire la dimensione sociale a quella ambientale.
- Le studentesse e gli studenti di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna hanno cooperato per costruire carovane riflessive e pensanti stimolati dalla docente Mariangela Scarpini.
I Pacifici viaggiano, a volte attraversano il mare grazie all’impegno delle cooperanti internazionali e approdano in paesi lontani. Dopo il Giappone, il Nepal, l’India, la Palestina… sono giunti nel cuore dell’Africa, in Rwanda e Somalia, e in America latina: sulle Ande peruviane e nel cuore del Mato Grosso.
- Marica D’Amico, giovane volontaria della Onlus messinese Anymore, li ha fatti conoscere ai bambini del villaggio di Ndera, dove hanno camminato a piedi nudi sulla terra rossa unendo Utu e Tutsi un tempo divisi da una guerra fratricida.
- Cinzia Andreoni (Under the same sky) ci scrive dal Perù :”I Pacifici sono arrivati alla scuola Leoncio Prado di Santo Domingo nel distretto di Sayan, in Sierra a 3800 metri sul livello del mare. Che emozione!”.
La Carovana ha raggiunto il Brasile insieme a Luciana Pederzoli, maestra di Reggio Emilia. A Paraiso do Leste, nella scuola Rodriguez Pimental, 144 ragazzi hanno realizzato le sagome pacifiche. A conclusione dell’attività, durante una festa, sono stati letti testi di Malala, Iqbal Masih e Greta Thunberg.
Sino ad oggi sono stati raccolti centinaia di messaggi dei bambini italiani, di cui riportiamo una selezione:
Chi raccoglie l’immondizia che qualcuno lascia in giro.
Chi preferisce i piedi, la bici e il bus allo smog delle auto.
È pacifico chi ascolta l’aria sulla punta del naso.
È pacifico chi scrive poesie e pensieri nel suo diario.
Chi sa creare una cosa dal nulla, da una scatola di cartone, da una foglia, da un pezzetto di stoffa.
Chi legge in compagnia fiabe e storie di fantasia.
È pacifico chi giustifica le zanzare.
Sono pacifici gli operai delle fabbriche di armi che smettono di farle.
Le persone che credono in un Dio, qualunque sia il suo nome.
Se sei in una nave che sta per affondare e qualcuno ti dà un pezzo di legno
che ti permette di rimanere a galla.
I giusti sono persone oneste e brave come i supereroi.
Chi vuole già bene al fratellino che nascerà.
Chi lavora canticchiando.
Chi parla quando ci sono problemi, invece di uccidere.
E’ pacifico chi non si dimentica del 25 Aprile 1945.
Pace è una parola di stelle, è fatta di cristallo, di farfalle e anche di lana perché è calda.
La parola guerra è una parola amara, non ha un buon sapore.
Il viaggio della Carovana continua…
Inviateci il racconto delle vostre esperienze, i pensieri e le foto dell’attività!