Giochiamo?
Che giorni questi, surreali e fragili, dove la forzata assenza di incontri e di abbracci punge di più se è un bambino a chiederci: “Quando torniamo a giocare insieme? Quando posso abbracciarti, maestra? Quando possiamo vederci, magari con la mascherina?”
A scuole chiuse questa pandemia, insieme agli abbracci, ha rubato ai piccoli la libertà, gli spazi naturali, il tempo del gioco. E la sua bellezza, necessaria non solo a socializzare con i compagni ma anche a costruirsi un’idea del mondo attraverso conoscenze acquisite da esperienze reali.
I bambini sanno che le mani sono fatte per abbracciare, curare, comprendere, includere.
Infatti, in questi primi giorni di libertà vigilata, li vediamo correre felici ad abbracciare gli amici, gli alberi, gli animali e, con lo sguardo, il cielo e il mondo.
Anche noi adulti torneremo ad abbracciarci, speriamo presto, perchè “ci si abbraccia per ritrovarsi interi” (Alda Merini).