La Carovana dei Pacifici alla Scuola Europea di Bruxelles II
La sezione italiana della nostra scuola ha aderito al viaggio della Carovana dei Pacifici in occasione dell’Expo d’Arte che si è svolto a maggio 2021 ed il cui tema era il viaggio.
Ci è sembrato importante far viaggiare un’idea di pace attraverso azioni giuste, ispirate alla poesia “Los justos” di Borges. I bambini e le bambine sono stati veramente felici di realizzare ed esporre questa proposta, ma anche il lavoro preliminare è stato interessante.
La nostra scuola è molto particolare, nove sezioni linguistiche (italiana, portoghese, finlandese, lituana, svedese, olandese, tedesca, francofona, anglofona) si confrontano quotidianamente sul piano dello scambio culturale in questa Europa che fatichiamo a sentire come veramente nostra.
Ciascun/a insegnante, poi, porta qualcosa di sé, del proprio percorso di provenienza, e cerca di nutrirlo ed accrescerlo in una relazione molto peculiare con gli altri e le altre.
Il lavoro è stato realizzato da 120 bambini e bambine dai 5 ai 10 anni delle classi di lingua italiana. È stato molto bello esporlo alla nostra intera comunità scolastica e speriamo che abbia fatto sorgere domande e curiosità.
Avevamo già parlato dei Pacifici ad alcuni colleghi e colleghe non italiane lo scorso anno, mostrando la versione in inglese sul sito e le foto, di grande impatto, delle realizzazioni di altre scuole.
Mi aveva colpito molto la ricettività nell’accogliere questa proposta ed immaginarla proiettata verso i propri contesti di origine. Un collega lituano, ad esempio, aveva usato le sagome dei Pacifici per rappresentare la Baltic way dell’agosto 1989, momento fondativo dell’indipendenza delle repubbliche baltiche, quando 2 milioni di persone formarono una catena umana lunga circa 675 km attraverso Tallinn, Riga e Vilnius.
Poi l’arrivo della pandemia ed il lockdown hanno interrotto quasi sul nascere la condivisione di questo progetto fino a quest’anno, quando abbiamo deciso di allestire la Carovana dei Pacifici all’interno dell’Expo come sezione italiana.
Per me, che ho una classe prima, è stato molto interessante il lavoro preparatorio intorno alla poesia di Borges. La forza immediata delle immagini che contiene è stata veicolo di domande ulteriori: ad esempio, il significato della parola “etimologia” e la ricerca dell’origine della parola “scuola”. dal latino schola, dal gr. skholḗ: tempo libero.
Ci siamo chiesti cosa fosse quel certo canto letto da un uomo e una donna e capitato alla nostra attenzione proprio a settecento anni dalla morte di Dante Alighieri. E il senso di coltivare il giardino secondo Voltaire, c’è venuto il dubbio che avesse a che fare anche col prendersi cura della Terra, col proteggere ciò che ci circonda.
Alla fine la poesia l’abbiamo riscritta così:
Chi è contento/a che sulla terra ci siano le ciambelle
Le persone che giocano con gli amici
Chi è contento/a che ci sia la scuola per imparare
Chi non fa del male
Chi è contento/a che sulla terra ci sia da mangiare
Chi aiuta le persone in difficoltà
Chi non produce troppi rifiuti
Chi si prende cura degli animali
Chi dona e regala a chi non ha
Le persone che non inquinano
Chi è calmo/a
Chi legge i libri
Chi vive le avventure senza danneggiare la natura
Chi ha paura e chiede aiuto alle altre persone
Chi protegge il mondo
Chi fa la raccolta differenziata
Chi ama la terra
Tali persone, che a volte si conoscono, stanno salvando il mondo.
Anche la parola “Carovana” è stata al centro di una ricerca semantica. Evocativa di scenari quantomeno esotici, abbiamo poi deciso di definirla come “gruppo di persone in movimento”.
E il tema delle persone che fanno viaggiare un’idea, esse stesse veicolo di cambiamento, è stata un’immediata associazione ai Pacifici. La loro realizzazione una grande esplosione di creatività!
Le sagome, semplici da ritagliare e personalizzare, sono piaciute moltissimo ed ognuno/a ci ha riversato qualcosa di suo. Immancabili i Pacifici ispirati spontaneamente al personale sanitario, a cui siamo tutti e tutte profondamente debitrici e ai bambini e alle bambine questo non è sfuggito.
Speriamo, perlomeno nelle intenzioni, di aver seminato qualcosa di buono.
Pina Caporaso
con i colleghi e le colleghe
Gianluca Perticone, Cristina Piovani, Angela Ciaccio, Sabina Morelli, Francesco Moraca, Maristella Scavo, Anna Ricci, Claudia Coralla