Tèssere la pace
Nell’anno scolastico 2019/20 ho lavorato come docente di lingua italiana presso una scuola primaria e, poiché da sempre ritengo che i pacifici siano una rivoluzione che ciascun bambino dovrebbe portare avanti, ho accettato l’invito di Luciana e Roberto per promuovere a Fluminimaggiore una carovana colorata di giusti.
Questa iniziativa ha interessato tutto l’Istituto che si è attivato con ogni energia disponibile, grazie al supporto di tutte le colleghe, bambini e
genitori per contaminare di positività e di bellezza la piazza dedicata ai caduti di guerra.
Quello spazio cittadino, gremito di tanti spettatori, è stato la prima tappa della rivoluzione, per poi dirigerci, in un secondo momento, all’interno dell’aula consigliare dinanzi al sindaco Marco Corrias e ai suoi collaboratori.
Tra questi, l’assessore Enrica Mereu e vari consiglieri che hanno accolto con
grande entusiasmo e partecipazione la carovana.
Il giorno prescelto per manifestare insieme la nostra “resistenza di pace” è stata la Giornata mondiale sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza istituita dall’ONU, che cade ogni 20 novembre a partire dal 1989.
Quando ho comunicato agli alunni della seconda “A” e alla collega Maria Pina Zanda che avremo aderito a questa iniziativa da estendere a tutte le classi che ne avrebbero voluto fare parte, è stata subito festa.
La preparazione dei pacifici, che prevedevano varie tecniche e materiali di realizzazione tra cui cartoncino e cartone, è avvenuta anche grazie all’aiuto di un collaboratore scolastico, Fabrizio Matta, bravissimo artigiano del legno, che ha preparato per noi un numero significativo di sagome.
Ad aiutarci in questa preparazione artistica ha partecipato, sotto il nostro invito, anche la cooperativa Schema libero di Baunei, città con la quale abbiamo fatto un gemellaggio.
Una cara amica e socia fondatrice, Augusta Cabras, che da diversi anni insieme al suo gruppo porta avanti un progetto denominato Tèssere, un’iniziativa eco-solidale che consiste nel recupero di un’antica tradizione
sarda e prevede il coinvolgimento dei cittadini nella riutilizzazione di tessuti in disuso per poterli reinvestire in opere artigianali realizzate al telaio: coperte, tappeti, arazzi e complementi d’arredo.
Le splendide stoffe sono state applicate ai pacifici, una volta ultimate le colorazioni e rifiniture dalle mani dei bambini. Gli alunni, dopo aver dipinto con colori più svariati, aver dato un volto ai pacifici ed effettuato un’accurata scelta tra colori assortiti, hanno assemblato le stoffe, aggiungendo infine dei capelli di lana.
Completati tutti i pacifici, eravamo pronti per viaggiare per le strade della città.
Per l’occasione abbiamo preparato un brano di Fabrizio de André, Girotondo, gioco per eccellenza dell’infanzia che rappresenta nella sua forma circolare la massima espressione di inclusività.
La scelta del brano nasce dal fatto che abbiamo voluto fin da subito lanciare un monito su come la guerra non sia altro che un gioco adulto, subdolo e spietato, metafora della follia del conflitto che attraverso l’esplosione di una bomba distrugge la Terra.
Interpretando il brano abbiamo voluto compiere un atto nonviolento, di non rassegnazione, una scelta di vita pratica per opporsi a ciò che è violento e giungere a una società caratterizzata da un “animo coraggioso”.
I bambini, pensati come il nostro presente, proprio per la forza d’animo che li contraddistingue, hanno una parte importantissima nella diffusione della pace.
Uniti come comunità operante, intrepidi come loro solo sanno essere ossia bambini che amano e lo fanno davvero, metteranno prima o poi fine alle guerre per un mondo migliore.
Christian Castangia
Insegnante, Fluminimaggiore
(Carbonia – Iglesias)