La Pace è un cammino. Vuoi venire con noi?
Ci sono scelte che si compiono per immediata sintonia, perché risuonano con la nostra idea di scuola, ma soprattutto con le posizioni esistenziali che informano il nostro modo di educare.
Così è stato per l’incontro con la Carovana dei Pacifici, forte il desiderio di salire anche noi, di poter condividere il cammino iniziato da tempo e provare a costruirne una nuova tappa.
Ci sono tanti modi per parlare di pace, ma quello che più ci sembrava importante era la possibilità che ognuno di noi ha di essere costruttore di pace nel trascorrere delle proprie giornate, la pace non è una dimensione irraggiungibile, è strettamente connessa al nostro modo di stare nella vita e di prenderci cura di questo mondo.
Le proposte hanno utilizzato linguaggi diversi per permettere, ad ognuno, di essere raggiunto e di sviluppare i propri talenti, un luogo nel quale ci sia posto per ciascuno e ci sia modo di realizzare a pieno la propria unicità costituisce, di per sé, un’azione pacifica. La metodologia di lavoro ha privilegiato la dimensione cooperativa come esperienza fondante della costruzione di un clima di pace e di supporto reciproco.
I bambini sono portatori di pensieri grandi e conversare insieme significa considerare risorsa l’idea di ciascuno e fare posto all’altro e alla sua normale specialità.
Siamo partiti da un interrogativo: Che cos’è, secondo te, la mediazione?
In un secondo momento sono state messe in scena delle situazioni conflittuali per le quali abbiamo attivato una ricerca cooperativa di possibili mediazioni. Perché mediare è come vincere tutti.
Lavorare attraverso le testimonianze permette ai bambini di sentire come possibili imprese che nascono dentro una grande dimensione di vincolo. A partire dal libro “Guerrieri di sogni” di Viviana Mazza, con l’ausilio di immagini e video abbiamo ricostruito la vita di Negin Khpalwak che sfida ogni ostacolo per realizzare il proprio sogno di pace.
In quest’ultimo tratto di strada abbiamo costruito i Pacifici, narrato la loro storia, li abbiamo fatti incontrare perché i loro talenti si potenziassero reciprocamente.
Al termine del nostro anno di lavoro, tutto il Circolo Didattico ha preparato l’esposizione di tanti Pacifici in un’importante piazza di Torino per condividere con i cittadini la nostra idea di pace, per fare comunità intorno ad un sogno realizzabile con il contributo di ciascuno.
Antonella Castagno
Insegnante di Torino
Tratto da “La Carovana dei Pacifici” ed. Carthusia