Fare la Pace con la Terra
“La tenda Yurta è stata una soluzione innovativa nella gestione dell’emergenza del post-terremoto, allestita grazie alle donazioni di tanti cittadini comuni, ma a causa della burocrazia è diventata una condizione organizzativa insostenibile e incomprensibile nella gestione della ricostruzione.
Il piccolo centro di San Ginesio è stato negli anni un riferimento a livello nazionale della cosiddetta “pedagogia della natura”, dove il contesto naturale straordinario del Parco Nazionale dei Monti Sibillini rappresenta un valore aggiunto alla normale prassi educativa.
Nel tempo l’Agrinido si è ispirato a modelli educativi che valorizzano la relazione bambino-natura e che attingono a figure storiche della pedagogia come Maria Montessori, Mario Lodi, Loris Malaguzzi, Gianfranco Zavalloni.
Un’intera comunità si è messa in marcia per sollecitare la ricostruzione di un servizio educativo per la prima infanzia portando nel piccolo borgo dell’Appennino marchigiano oltre trecento Pacifici.
Questa esperienza rappresenta un caso esemplare di resistenza di una comunità nel post-terremoto: ventidue famiglie con caparbietà hanno voluto mantenere un servizio di welfare per la prima infanzia per dare un futuro al territorio colpito dal sisma, perché senza bambini non c’è futuro.
Tanti comuni cittadini hanno fatto la loro parte raccogliendo i fondi necessari per acquistare il terreno e per realizzare un progetto cantierabile, ma risposte risolutive per il reperimento delle risorse necessarie non sono arrivate.
Riportare l’attenzione sul tema dei diritti dei bambini e delle bambine non è certo una ruotine, ma una grande attualità. Farlo nei nostri territori colpiti dal terremoto è oggi una necessità.
L’infanzia va difesa nei processi in corso a seguito del trauma; va difesa la quotidianità resiliente delle scuole ancora provvisorie, accorpate, ridimensionate; vanno difese le idee di futuro, di progetto e di ricostruzione partecipata.
Federica Di Luca
Insegnante Agrinido della Natura
Tratto da “La carovana dei Pacifici” ed. Carthusia