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Senza la Pace non siamo un Mondo
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Al-Amal in arabo vuol dire Speranza: è questo il nome dell’associazione, nata a Parma nel 2016, che riunisce nel segno dell’accoglienza solidale persone pacifiche e migranti.
I soci fondatori provengono da Italia, Marocco, Somalia, Pakistan.
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Tra questi c’è una giovane donna: Nabila, nata a Marrakech, oggi cittadina italiana.
La sua storia è quella di molti migranti: partita giovanissima dal Marocco, arriva in Italia con timori e speranze, poche cose e senza una parola di italiano.
Non si scoraggia: nascono qui i suoi figli e lavora sodo.
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È la speranza di un mondo migliore che la spinge a dare il meglio di sé ogni giorno anche attraverso i lavori più faticosi.
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Al-Amal nasce da questo sogno, che è di Nabila e di tanti altri, migranti o italiani: sperare in un mondo in cui tutti abbiamo uguali diritti, in cui le diverse culture possano accordarsi per creare un mosaico di tradizioni, colori, sapori e voci diversi, dove nessuno ha il diritto di predominare.
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Dal rispetto reciproco inizia la pace.
Oggi Al-Amal conta oltre 120 soci provenienti da Marocco, Tunisia, Pakistan, Indonesia, Algeria e Italia e ha come presidente proprio Nabila.
Aiuta le donne migranti a imparare l’italiano e ha creato una scuola di arabo per i figli di migranti: questi giovani, nati e cresciuti in Italia, parlano l’arabo ma non lo sanno leggere e scrivere.
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Rabab, Hanane, Hakim, Hanane, Laila, Naima e Arbia, insegnanti volontari, hanno portato l’esperienza dei Pacifici tra i bambini della scuola di Al-Amal: hanno iniziato scrivendo insieme la traduzione della parola “Pace” che in arabo è “As-salam”, lasciando ai piccoli la scoperta che essa è nascosta nel loro saluto arabo più comune, “Assalamu-alaikom”, che significa “La pace sia con voi”.
Ripetere durante il giorno il saluto è come fare un “patto di pace” con chi s’incontra: è come una preghiera, un perdono.
Al-Amal
Parma
Tratto da: La Carovana dei Pacifici-Carthusia Edizioni