Tenersi per mano
Il lupo di prateria, dal libro Favole di Pace (Ed. La meridiana) di Mario Lodi
Intorno al piccolo paese di Trecase c’era una grande prateria che in Primavera era piena di fiori.
I bambini di Trecase, però, su quell’erba non erano mai andati a giocare perchè i vecchi dicevano che nella prateria c’era un lupo cattivo.
“Se andate là il lupo vi mangerà”, dicevano tutti.
E i bambini dovevano stare sempre in casa. E si stufavano.
Un giorno un bambino, che si chiamava Giuseppe, disse ai suoi compagni: “Sarà vero che nella prateria c’è il lupo? Io non l’ho mai sentito. Perchè non andiamo a vedere?”.
“E se salta fuori, che facciamo?”, disse Carlino.
“O bella, scapperemo!”
E i due ragazzi, un giorno, di nascosto, ci andarono.
Cammina Cammina arrivarono in mezzo alla prateria e cominciarono a correre e a saltare per la felicità.
“Guarda, un leprottino che scappa!”. “Oh, quante farfalle!”. “I fiori sembrano stelle colorate!”. “E la prateria un cielo verde dove brillano!”.
Così, camminando, osservarono in mezzo alla prateria.
“Hai visto che il lupo non c’è?”, disse Giuseppe.
“Lo dicono i grandi per farci stare in casa!”, e andarono avanti ancora un po’.
Ma all’improvviso udirono un urlo lontano e videro spuntare il lupo che correva verso di loro.
Giuseppe cominciò a tremare per la paura e afferrò le mani di Carlino.
E in quel momento il lupo si fermò.
Aveva la lingua fuori e una gran fame, ma non si faceva un passo avanti.
“Si è fermato, perchè?”, disse Giuseppe.
“Non lo so”, disse Carlino, e lasciò le mani del compagno per scappare.
Il lupo fece un salto verso di loro. Spaventati, i due bambini si strinsero di nuovo la mano.
E il lupo, di nuovo, si fermò. “Il lupo ha paura dei bambini che si danno la mano!”, esclamò allora Carlino.
I due ragazzi, sempre uniti, fecero un passo avanti verso il lupo dicendo: “Scappa!”.
E il lupo fece un salto indietro, e con la coda fra le zampe, scappò.
I due bambini tornarono a Trecase e raccontarono a tutti che il lupo aveva paura dei bambini che si danno la mano.
Allora, tutti insieme, andarono nella prateria in cerca del lupo.
Quando il lupo arrivò, con la lingua di fuori e una gran fame, Carlino gridò:”Mani!”.
Tutti i bambini si strinsero le mani e il lupo restò là incantato.
Lo circondarono e lui si accucciò in mezzo al cerchio tremando di paura.
“Portiamolo via!” disse Giuseppe. Allora, tenendosi stretti per mano camminarono verso il paese.
“Dove lo portiamo?”. “Allo zoo”.
Cammina cammina lo arrivarono allo zoo e consegnarono al guardiano, che lo mise in una gabbia e alle sbarre appese un cartello dove c’era scritto:
QUESTO È IL LUPO DELLA PRATERIA CHE HA PAURA DEI BAMBINI CHE SI DANNO LA MANO.
Da quel giorno la prateria diventò un luogo felice. I bambini vi giocavano in libertà e i vecchi vi passeggiavano per godersi il sole e la musica degli uccelli.
I bambini un giorno andarono a visitare lo zoo e videro il lupo molto triste, si avvicinarono e lo accarezzarono.
E il lupo lasciò fare.
Allora Carlino gli disse :”Ti ricordi di noi?”. Il lupo sbadigliò, e voleva dire si.
“Vuoi diventare nostro amico?”. Il lupo sventolò la coda, e voleva direi si.
“Se ti riportiamo nella prateria e ti diamo da mangiare, vieni a giocare con noi?”.
Il lupo fece un ululato, ma era un grido di gioia, e voleva dire si.
E così il lupo selvatico ritornò nella prateria e diventò amico dei bambini e degli abitanti di Trecase.