Strategie per contrastare l’odio
30 Agosto 2018
Beniamino Sidoti, scrittore e giornalista, ha ideato una pagina Facebook dal nome STRATEGIE PER CONTRASTARE L’ODIO e stila una serie di pratiche atte a condividere idee e azioni concrete per tutelare la parola come bene comune. Alla numero 52 consiglia il progetto della Carovana dei Pacifici e scrive:
52. Essere moltitudine
Perché,
poi, di fronte all’odio, ci sentiamo soli.
Succede a tutti, è umano: ed è altrettanto umano l’istinto di solidarietà, di
intervenire in soccorso – importantissimo nell’immediato.
Nel lungo e medio periodo, invece, importa trovare e costruire strategie per vedersi, guardarsi, sapere di non essere soli. La pace è per definizione silenziosa: rischiamo quindi di essere tanti e non vedersi, non sentirsi.
Allora, è importante lanciarsi dei segnali: non per contarsi, non per contare; ma per riprendere coraggio, per sapere che siamo moltitudine.
Siamo maggioranza? Non mi importa, non è importante. Ci sono altri sistemi per capirlo: ci sono sondaggi, elezioni, votazioni. Ma è più urgente ricordarci che siamo moltitudine, che c’è una sana alternativa allo scontro di parti contrapposte.
Silenziosamente attraversa l’Italia, da tre anni, una Carovana di pacifici: sono piccoli soldatini di carta… ma non sono soldati. Sono in marcia e non sono un battaglione. Sono una moltitudine colorata, fatta dai bambini (ad oggi oltre 15.000), che parla di pace.
La proposta e percorso educativo è di Roberto Papetti, Luciana Bertinato ed Emanuela Bussolati, e prosegue il cammino con la Carovana dei Pacifici. Nella foto li si vede davanti a un gruppo di pacifici in marcia.
Basta
quindi ritagliare della carta? Forse no: ma è un gesto che incanala un
pensiero, è una pratica pensante. Insieme a quello i bambini hanno scritto, tra
le altre cose, dei testi collettivi: e anche la scrittura collettiva è un’altra
risorsa per sapersi moltitudine, cioè per scrivere molto insieme, ognuno con la
sua voce.
Vi propongo qui di seguito un Esercizio, per approfondire il tema.
La proposta è bella, articolata, declinata in modi diversi: e soprattutto, di questi tempi, non è ideologica. Non chiede cioè di aderire in astratto a un’idea di pace, o di giustizia – ma chiede di indagarla e costruirla insieme, con voci plurali.
Beniamino Sidoti
Bologna