Il lungo cammino dei Pacifici di Luciana Bertinato
12 Giugno 2019
Riparare, litigare, riconoscere i conflitti, esplorarne le cause, i soggetti e le parole per imparare a trovare insieme soluzioni positive e crescere in libertà più sicuri e felici. È ciò che moltissimi bambini hanno sperimentato, in quest’anno di scuola che si è appena concluso, seguendo il percorso di riflessione e manualità per pensare e giocare la Pace.
Un infaticabile cammino, quello dei Pacifici, che dal 2015 non accenna a fermarsi! Dopo una sosta nel pordenonese, a Pravisdomini, animata dall’associazione “Il barone rampante”, la Carovana ha fatto tappa prima a Brescia, quindi nel cuore di Torino, a due passi dal palazzo Carignano sede del primo Parlamento del Regno d’Italia. A Brescia un grande girotondo bambino ha reso Piazza della Loggia, colpita nel 1979 dalla terribile strage fascista, un gioioso spazio di accoglienza e di pace. Pace come giustizia, casa dei diritti umani, non più violazione della dignità delle donne, dei bambini, dei malati, dei vecchi. Pace come libertà di attraversare il mondo senza frontiere, da viandanti sotto le stelle, non sotto le bombe. Pace come rispetto delle persone, della dignità, dei loro volti e dei sogni di tutti i bambini della Terra. Ancora una volta dai Pacifici abbiamo ricevuto in dono, a piene mani, pensieri, emozioni e suggestioni di bellezza e umanità.
Tra i duemila Pacifici di carta, legno e stoffa, che il 10 maggio hanno occupato gioiosamente i portici di Palazzo Loggia insieme ai bambini delle scuole montessoriane, c’erano anche le sagome dei non vedenti di Bambini in Braille, quelli del Centro Diurno Disabili di Ponte San Marco, del Quartiere Lamarmora e del Centro Pedagogico Officina Educazione. Con emozione l’Associazione Carcere e Territorio ha portato in piazza Pacifici straordinari realizzati dai detenuti delle case di reclusione Verziano e Canton Mombello. È la prima volta che la Carovana oltrepassa le sbarre ed entra in carcere rendendo visibili i pensieri dei detenuti. Scritti su varie toppe cucite a formare un drappo colorato, che è stato donato alla Rete, raccontano frammenti di vita e desideri: “Mi sento in pace quando vedo la mia bimba chiudere gli occhi”, “Quando sono vicino ai miei figli e ai miei cari”, “Io quando sono diventato padre”, “Sono in pace con me stesso quando mi isolo da tutto in assoluto silenzio”. “Quando posso abbracciare mio marito e mio figlio… insieme!”. “Quando portando rispetto si viene rispettati”.
Rosa Giudetti, presidente dell’Associazione Montessori di Brescia e anima di questo bellissimo incontro, ricorda la grande pedagogista che ha dedicato al tema della pace parole di grande spessore e attualità e la preghiera, a tutt’oggi inascoltata, di costruire un mondo nuovo ricominciando dal bambino: «C’è ancora molto lavoro da fare per disarmare i conflitti, cominciando dai piccoli gesti e dalle parole con cui ci rivolgiamo agli altri. E questa “armata interculturale” dei Pacifici può e deve diventare contagiosa, per aiutarci a difendere il diritto alla pace, che è un dovere di ciascuno di noi. Con questa iniziativa, che ha visto al nostro fianco il Comune di Brescia, abbiamo voluto sostenere l’importanza della sinergia educativa tra istituzioni, scuola e famiglie».
A Torino, in Piazza Carlo Alberto, a fine maggio erano presenti 1.200 bambini delle scuole del Circolo didattico “Michele Coppino”. Il sole li ha accompagnati, il vento si è fermato per ascoltare le loro parole, accarezzare i disegni, cantare Imagine di John Lennon in una delle piazze più belle della città. Imagine there’s no countries It isn’t hard to do Nothing to kill or die for And no religion too Imagine all the people Living life in peace…
“Abbiamo bisogno di bellezza, di comunità, di sogni collettivi e di speranza. La pace è un cammino da fare insieme”, scrivono le maestre Alessandra Cordero e Antonella Castagno protagoniste di una ricerca ricca di proposte operative. E Massimo Trombi, librario a Binaria Book, aggiunge: “Sentire il lavoro di bambini e bambine come nostro ci accende alla speranza. Insieme alle maestre hanno creato un percorso attraversato dalla Carovana. È così che si fanno pratiche di vita, è così che si diventa protagonisti di un progetto che ci vede costruttori di ponti e di pace. Adulti: guardate i vostri figli agire e vivere la Costituzione, sentitevi orgogliosi della loro spontanea ricerca di un mondo migliore. Perché la terra è di tutti, nessuno escluso”. Senza troppo chiasso, e con la mitezza che li contraddistingue, i Pacifici faranno il giro del mondo. Cinzia Andreoni, presidente dell’associazione “Under the same sky” di Bussero (Milano) ci racconta che a luglio li porterà in una Primaria del Perù e a dicembre in Somalia, dove i volontari organizzano una scuola in un campo profughi. Ma non finisce qui… la Carovana in autunno arriverà anche in Messico grazie alla scuola Media Montessori di Chuauha. La Carovana è in cammino, ascolta i pensieri e i desideri dei bambini per dare spazio alla conoscenza, alla ricerca di senso, alla consapevolezza, al dialogo. Ripartiamo da qui, prepariamo lanterne per possibili giorni bui